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Giuseppe De Nardo Bruno Brindisi | ||
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Amori perduti . . . tra le pagine!
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Gli amori perduti sono quelli che se ne sono andati per sempre, lasciando un immenso vuoto da colmare dietro di loro. Sono quelli che qualcuno privo di scrupoli sta tentando di riportare in vita per circuire chi questo immenso vuoto lo subisce. E cos� tre misteriosi suicidi fanno dannare l'ispettore Bloch e, inevitabilmente, anche il povero Dylan, che viene assunto dalla figlia del terzo suicida: Allison Colber; ma improvvisamente, nella vita dell'indagatore dell'incubo, ricompare uno dei suoi tanti amori perduti, uno dei pi� importanti: Lillie Connolly. E' una storia noir (con tanto di dark lady, in effetti molto stereotipata) quella che Giuseppe De Nardo cuce questa volta addosso all'investigatore dell'incubo, condita da un uso sapiente dei flashback narrativi, anche se la trama scopre troppo presto le sue carte, rischiando di rendere il seguito della lettura poco interessante: gi� a pagina 53, infatti, ogni lettore appena un p� smaliziato, � gi� in grado di riconoscere il colpevole.
Tuttavia, va accreditata a De Nardo l'ottima gestione del personaggio di Lillie, sono infatti sfruttati in modo sapiente tutti gli elementi che ne avevano caratterizzato la prima apparizione (compreso il richiamo dell'alcool) suscitando inevitabile malinconia ed coinvolgimento nei pi� fedeli lettori dell'indagatore dell'incubo. Ai disegni ancora una volta un ottimo Brindisi il quale, come sua consuetudine, si caratterizza per la sua predisposizione nei confronti dei "primi piani" e per il soffermarsi (forse per restare in tema col fenomeno dell'ipnosi che appare nella vicenda) sugli occhi dei personaggi, resi ottimamente ad esempio alle pagine 65 e 66, dove, peraltro, De Nardo sfodera un flash-back da cineasta di gran classe.
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