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cambio di personalit�: uno a caso, "La met� oscura" (da rileggere assolutamente, anche per ammirare il vero Casertano, non il baccello che firma quest'albo!;-));
Dylan presunto assassino: vedere "Cattivi pensieri", anche per il ricorrere del simpatico personaggio Lee Riker;
presunti rapimenti e invasioni aliene: "Terrore dall'infinito";
il mistero nascosto in un paesino dimenticato dagli uomini e dagli dei: come non ricordare "Lass� qualcuno ci chiama";
il complotto: uno dei pezzi forti di Sclavi, "Gli uccisori" e "I vampiri" su tutti.
E qui entra in gioco lo sconfinato talento dell'autore, che pur ricorrendo a passaggi tritati e grattuggiati, riesce comunque nel suo intento. Soprattutto perch� Sclavi nel 99% degli albi ha qualcosa da dirci, un suo pensiero che ci vuole fare arrivare, in questo caso le sue "forti perplessit�" verso il telefono cellulare.
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Comunicazione di massa...
disegno di G. Casertano (c) 2001 SBE
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Ecco allora che Sclavi trasforma il telefonino, a tutt'oggi sotto osservazione per i possibili svariati effetti negativi sulla salute degli utenti, in un telecomando per esseri umani! E tutto per realizzare una democratica lobotomia globale, affinch� l'uomo, completamente controllato, non possa pi� nuocere a s� stesso.
Non che l'appassionato medio di mysteri, tra X - files e affini, strabuzzi gli occhi di stupore davanti a questa idea, per� l'insieme funziona, e le geniali finto-sgangherate sceneggiature del Tiz ti spingono fino all'ultima pagina, dove il finale � rigorosamente casuale.
L'elemento che pi� di ogni altro trascina � un personaggio: Lee Riker, giovane squinternata avvocatessa delle cause perse. Sono soprattutto i duetti tra lei e Dylan e le sue performance nel foro a dare sale all'albo.
Due ultime cose a cui dare risalto:
perfetta la sequenza che va da pag. 63 a pag. 75: viaggio nell'angoscia con twist comico a spezzare l'ansia, da manuale della sceneggiatura;
il finale non � aperto, ma completamente assente: laddove c'� scritto "fine dell'episodio" avrebbe potuto esserci scritto "continua" e il lettore avrebbe avuto tutto il diritto di attendersi altre 94 pagine di albo.
Ma va bene lo stesso, se ogni tanto ci accorgiamo dei blackout in cui incappa la testata � perch� siamo ancora abbagliati dagli antichi bagliori sclaviani. A volte splendono ancora. A volte.
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Giampiero Casertano
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L'inquietudine ci attanaglia, perch� una volta c'era un autore che disegnava per Dylan Dog, e si chiamava Giampiero Casertano, ma noi lo conoscevamo bene, e non disegnava cos�. Ma oggi questo autore ci sembra strano, ci sembra cambiato, come se... non fosse pi� lui! Una esagerata immedesimazione nella storia o una scelta definitiva? Facezie a parte, a Casertano va dato atto di aver intrapreso la rischiosa via della mutazione, ed � sempre lodevole vedere un autore pi� che mai affermato mettersi in discussione e imboccare nuovi sentieri artistici. Sia chiaro: la perfezione del tratto non � in discussione, ma lo stile pi� caricaturale (molto vicino a Bacilieri), scolpito di bianchi e neri molto netti seppur tracciati da morbide pennellate, non incontra completamente i nostri gusti.
Grandissima prova, invece, la sequenza onirica in mezza tinta (da pag.89 a pag.92), di cui vediamo un estratto qui sotto. Peccato che la sequenza sia un po' troppo avulsa dal resto dell'albo per acquistare efficacia anche narrativamente oltre che graficamente.
Attendiamo con curiosit� il prossimo albo di Casertano, per scoprire quale essere sguscer� fuori da questo baccellone extralusso! ;-)
Che paura della puntura!
disegno di G. Casertano - (c)2001 SBE |
Un buon albo, con dei guizzi notevoli, ma il guru della sceneggiatura Sclavi dimostra ancora una volta di non avere molta voglia di mettersi a congegnare trame anche vagamente diverse e "nuove" rispetto alle sue solite.
Il titolo con le virgolette personalmente ci orripila.
Neanche gli alieni della copertina suscitano grande interesse, dal momento che vengono rappresentati secondo l'iconografia pi� stereotipata dell'Universo Conosciuto.
Per chiudere facciamo solo notare che l'idea del chip di manipolazione della mente Sclavi la utilizz� anche nel lontano settembre 1988, nell'albo di Zagor gigante n. 278, tassello essenziale della saga "Incubi", in cui Zagor stesso subisce lungamente l'influsso di un microcomputer piantato nella fronte.