La Grande Mela vista da Eisner

ritratti di persone qualsiasi
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La Grande Mela vista da Eisner
New York

Recensione

New York è tra le città del mondo più inflazionate, più sfruttate, più depredate dal fumetto, dal cinema, dalla letteratura. New York è un palcoscenico già allestito in cui far recitare Amore, Morte, Avventura, Azione, Thriller. New York è la casa di gente che conta: l'Uomo Ragno, Superman, Martin Mystère, i Ghostbusters, Carrie Bradshaw, ..

Eppure, New York è anche la città della gente invisibile, dei fantasmi, dei Charlie e delle Helen. E' la città sopraffatta dagli odori, dai rumori, dai ritmi. E' la città degli isolati. Isolati come blocchi di case, ma anche come persone separate dalle altre persone.

E Will Eisner, che il fumetto l'ha fatto nascere, crescere e andar via sulle sue gambe, ha preso questa infinita scenografia e l'ha usata per mettere in scena le vite degli altri, le vite che lui ha osservato, le vite che lui ha immaginato, forse alcune vite che ha vissuto.

"New York" è la raccolta di quattro graphic novel scritte tra il 1981 e il 2000. Ma forse sarebbe meglio dire che questo volume è una raccolta di poesie che, come gli haiku giapponesi, pennellano in poche vignette le emozioni di persone qualunque, e quindi le nostre.

Tempo interiore - City People Notebook
disegni di Will Eisner

(c) 2008 Einaudi

Tempo interiore - City People Notebook<br>disegni di Will Eisner<br><i>(c) 2008 Einaudi</i>

A proposito di "New York: La Grande Città" (1981), che apre il volume, Neil Gaiman dice che

"la maestria di Eisner nel raccontare senza parole è evidente."
Alcune brevi, altre più lunghe, queste semplici storie raccontano momenti di vita, attimi che appartengono a New York ma potrebbero essere di qualsiasi altra grande città.

In maniera similare, "City People Notebook" (1989) contiene (dice sempre Gaiman)

"osservazioni, pagine di taccuino, ..., storie sullo Spazio e sul Tempo, nessuno dei quali è uguale in una città."
Anche in questo caso, brevi ritratti di vita, sketch, riflessioni su come l'odore, il ritmo, il volume di una città possa influire sulle persone.

"Il Palazzo" (1987) e "Gente Invisibile" (2000) sono invece storie compiute, anche se sempre articolate in racconti, che hanno come tratto in comune un edificio (nel primo caso) e un modo di essere (nel secondo). E mentre "Il Palazzo" riesce a regalare un finale di speranza, nonostante l'amarezza delle singole storie, "Gente Invisibile" è crudo e feroce, e disperato.

La tragedia di Pincus - Gente Invisibile
disegni di Will Eisner

(c) 2008 Einaudi

La tragedia di Pincus - Gente Invisibile<br>disegni di Will Eisner<br><i>(c) 2008 Einaudi</i>

Perchè Eisner, da osservatore attento ed imparziale quale era, non dipinge solo il bello, non confeziona favole. Eisner porta su carta desideri, speranze, disillusioni, dolori di uomini e donne qualunque, anonimi, che si fanno strada nell'indifferenza altrui.
Ed è forse proprio per farli uscire dall'indifferenza e dall'anonimato che Eisner li elegge a suoi primi attori, padroni di un palcoscenico vitale e imperituro.

"New York" è un albo che non può mancare nella collezione di un amante di fumetti. Ma è soprattutto un'opera che va letta per l'eleganza, la consapevolezza, l'efficacia ed il sentimento con cui viene data vita all'Umanità.

New York di Will Eisner - Einaudi Stile Libero / Extra - 24,00 euro



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