

IT-LSTR-27

Fattore Z, Il
- Trama
Il mondo è invaso dagli Zombie, la giovane Helen deve ritrovare suo figlio in una Manhattan sconvolta.
Recensione
- Apocalisse Zombie
horror bonelliano
data pubblicazione 12 Dic 2014
testi (soggetto e sceneg.) di 
copertina di

disegni (matite e chine) di

copertine

tag
Zombie
Annotazioni
Note e citazioni
- Ritorna sulla collana Le Storie lo sceneggiatore Giovanni Gualdoni, già autore del n.13, Il moschettiere di ferro, n.21, L'ultima trincea .
- Ai disegni c'è l'aretino Marco Bianchini, che ha debuttato in Sergio Bonelli nel 1983 su Kerry il Trapper, prima di approdare su Mister No. Ha disegnato degli albi per Tex e Dylan Dog.
- Il titolo dell'albo è probabilmente ispirato al recente film World War Z (2013) con Brad Pitt, a sua volta libera trasposizione dell'omonimo romanzo del 2006 di Max Brooks.
- La storia è fortemente debitrice dell'universo zombi di George A. Romero, soprattutto del secondo e più celebre film (Zombi, 1978). Le caratteristiche base dei morti viventi sono le medesime: sono lenti, stupidi, instancabili, aggressivi, spinti da un'irrazionale fame di carne umana e possono essere abbattuti solo se colpiti al cervello. La particolare reattività ai suoni intensi, invece, sembra essere stata ripresa dalla recente serie televisiva The Walking Dead, trasposizione dell'omonima serie a fumetti di Robert Kirkman.
- Diverse scene sono riprese pari pari dal film citato. La redazione giornalistica, dove lavora la protagonista e dove uno scienziato descrive gli zombi al pubblico televisivo, che richiama la scena iniziale di Zombi; la scena al centro commerciale (sequenza della saracinesca compresa), principale location del film di Romero; la fuga della giornalista in elicottero, come pianificano due dei quattro protagonisti del film. Pure la frase sulla mancanza di posto all'inferno è stata rubata dal film di Romero.
- L'evacuazione della popolazione su grandi navi sotto la supervisione dell'esercito è stata presa da World War Z.
- L'incubazione del morbo, che anche da un semplice graffio porta fatalmente alla morte e alla conseguente trasformazione in non-morti, si sviluppa lentamente (giorni), come nella saga di Romero e in The Walking Dead, a differenza invece della maggiore velocità di contagio di World War Z e della quasi istantaneità di trasformazione degli infetti di 28 giorni dopo (2002), anche se in questo caso non si tratta di veri e propri non-morti ma di esseri umani trasformati in belve assassine da un morbo simile alla rabbia, che possono essere abbattuti pur se non colpiti alla testa e che, a differenza degli zombi, muoiono di fame.
- Come in The Walking Dead, non è un ipotetico contagio derivato dal morso o dal graffio di uno zombi a trasformare il contagiato, ma la morte stessa. In altre parole, chiunque muoia per qualsivoglia causa è destinato a risvegliarsi come non-morto. Questo aspetto non è invece mai stato chiarito nella saga di Romero.
Incongruenze
- Pagg.75-78. Data la lentezza nel sopraggiungere della morte al seguito della ferita provocata da uno zombi, non si capisce come uno solo di essi riesca a sterminare tutti i passeggeri di un aereo, o quanto meno il suo equipaggio e i suoi piloti, senza che venga prima fermato e sopraffatto.
La frase
- Giornalista: «Suvvia, fra poco ci verrete a dire che i morti camminano sulla Terra perché non c'è più posto all'inferno!»
Personaggi
Locations
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