E brinderemo lietamente sulle nostre rovine
riflessioni sull'autodistruttività umana
Recensione di F.Sconza | | bonelli/


Caravan 8
E brinderemo lietamente sulle nostre rovine
Scheda IT-CRVN-8
- Gioco della guerra, Il
valutazione (6,5,2) 68%
Tre storie...
Giunge a due terzi del suo percorso Caravan, una miniserie le cui caratteristiche "di rottura" sono state evidenziate dalle disamine proposte in questa sede. E lo fa mettendo non poca carne al fuoco. Per questo ottavo numero Medda sceglie infatti di intrecciare tre filoni narrativi: uno, quello principale, attinto dalla fictio narrativa e gli altri due dalla Storia, collaterali ma funzionali al disegno complessivo.Tale complementarità emerge già a un primo sguardo più superficiale dalle simmetriche alternanze su cui lalbo è costruito. Abbiamo in sequenza:
-
- pp. 11-21 unintroduzione alla vicenda che ha coinvolto i soldati alla guida dei cittadini di Nest Point;
- pp. 31-44 la storia narrata da Massimo Donati, avente per protagonista sua zia Elda;
- pp. 45-76 la prosecuzione e la degenerazione nella catastrofe dellintreccio 'militare principale;
- pp. 79-90 la vicenda vissuta in prima persona da Stephanie;
- nelle restanti tavole: la risoluzione, con ribaltamento delle basi, dellintreccio portante.
... Un fil rouge...
Per scorgere il comun denominatore che raccoglie sotto di sé le fila del discorso bisogna andare oltre la mera condanna degli orrori della guerra, che dovrebbe essere cosa incontrovertibile.Per scorgere il comun denominatore che raccoglie sotto di sé le fila del discorso bisogna andare oltre la mera condanna degli orrori della guerra, che dovrebbe essere cosa incontrovertibile.Anche perché, a ben vedere, solo una delle tre situazioni rappresentate è bellica stricto sensu: i soldati che capeggiano lesodo di Nest Point sono impegnati in unesercitazione militare; mentre la Guardia Nazionale statunitense nel 1970 fece fuoco non sul "nemico", bensì sugli inermi studenti della Kent State University; quindi soltanto latroce strage di Gorla (che costò la vita a duecento bambini) rappresenta una pagina infame della seconda guerra mondiale. Dobbiamo allora guardare altrove, alla follia umana che dispiega tutta la propria autodistruttività quando ha disposizione dei mezzi per farlo. E così i soldati
La sparatoria della Kent University
tavola di M. Gradin e W. Maresta, pag.83, Caravan n.8
(c) 2010 Sergio Bonelli editore
.. Più punti di vista
Cè poi unaltra tematica che percorre neppure tanto sotterraneamente queste pagine, una tematica esplorata con una certa costanza dalla serie: quella della mutevolezza della prospettiva e della 'verità.Cè poi unaltra tematica che percorre neppure tanto sotterraneamente queste pagine, una tematica esplorata con una certa costanza dalla serie: quella della mutevolezza della prospettiva e della 'verità.Osserviamo lintreccio principale: il primo punto di vista, dopo che la situazione è già degenerata e si cerca di nasconderlo ai civili, è quello del
Naturalmente, sul versante della continuity orizzontale, continua poi a rimanere preclusa la verità sul mistero di fondo che anima la miniserie: quella espressa da Deakins alle pp. 11-12 è unipotesi fra le molte possibili o anche una semplice boutade, mentre gli ufficiali non fanno cenno né agli alieni né ad altro (bisognerà poi capire quale sia il loro livello di conoscenza). Su questo versante sono attesi consistenti sviluppi negli ultimi quattro albi.
Il ritorno della d.ssa Peters
Vignetta di M. Gradin e W. Maresta, pag.93
(c) 2010 Sergio Bonelli editore
Il massacro di Gorla
Tavola di M. Gradin e W. Maresta, Caravan n.8, pag.37
(c) 2010 Sergio Bonelli editore
Un piatto deludente per una buona portata
Spiace che un albo dalla struttura narrativa così interessante e curata (anche dal punto di vista della ricostruzione storica) non esibisca dei disegni francamente memorabili. Al di là di certe rappresentazioni di fisionomie, pose ed espressioni dei personaggi, il difetto principale risiede nelluso eccessivo dei retini e, soprattutto, di fotografie fumettizzate - spesso anche 'riciclate, magari rovesciandole, si confronti ad esempio la vegetazione delle pp. 65, 70 e 71 - per gli sfondi, che in tal modo mal si amalgamano agli attori in scena. Medda ha reso noto che la realizzazione grafica è avvenuta in tempi molto serrati, evidentemente a causa dei ripensamenti in corsa sulla natura del numero: ma il fruitore può esprimersi rispetto a ciò che si trova di fronte, per quanto possa comprendere le esigenze di una produzione seriale. Continua invece a non sbagliare un colpo Mammucari, che anche questo mese, coadiuvato dal bravo colorista, ci propone una copertina di sicuro impatto. Caravan 8, "Il gioco della guerra", di Michele Medda, Maurizio Gradin e Werner Maresta, brossurato, 100 pag. b/n, Sergio Bonelli editore, 2,70 Vedere anche...
Scheda IT-CRVN-8
- Gioco della guerra, Il
valutazione (6,5,2) 68%