Rinascita bonelliana

l'eredità dei grandi narratori bonelliani non è andata del tutto perduta
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Rinascita bonelliana
Romanzi a Fumetti Bonelli 2

Rinascita bonelliana

Scheda IT-RFUM-2

Recensione

Scheda IT-LSTR-8

In principio fu "Oklahoma"

La storia della Bonelli è fatta anche di questo. Piccoli semini che all'inizio non nota nessuno, ma che a distanza di anni germogliano e producono concrete realtà. In questo caso di anni ne sono passato ben 16, dall'ormai lontano 1991, anno di prima pubblicazione di "Oklahoma", primo e mai dichiarato Maxi Tex, nato per riciclare una storiella incautamente richiesta da Bonelli all'allora disoccupato Berardi alla quale era poi stato subitamente posto il veto per la serie regolare.
Troppo personale e corale per essere digerita dai lettori abituali, fu il giudizio, salvo poi stupirsi quando l'albo speciale esaurì la tiratura in un lampo: forse già da allora si sarebbe dovuto notare che il semino aveva le potenzialità di diventare una quercia. Ma Sergio si convinse invece che era il "malloppo" di pagine ad avere attirato i lettori affamati, non tanto la qualità della storia in sé, e quindi via libera a tutta una serie di Maxi che con l'originale avevano in comune soltanto lo spessore (delle pagine) finendo per diventare ipertrofiche ed inutili propaggini delle varie serie regolari.
Come sempre, tuttavia, le eccezioni non mancarono, in questi sedici anni di mallopponi bonelliani: uno dei migliori esempi fu proprio il Maxi Gregory Hunter interamente scritto da Simeoni, canto del cigno della serie, ma che con un solo albo dimostrò le potenzialità che il personaggio di Serra non era mai riuscito a fare vedere in tutti i numeri precedenti. A noi piace pensare che è proprio grazie a queste eccezioni, che oggi, finalmente, vediamo concretizzarsi in edicola il frutto definitivo di quel semino piantato nel 1991: i "Romanzi a Fumetti".

Alessandro Simonetti insegue il suo estro
disegni di Luigi Simeoni, da "Gli Occhi e il Buio", Romanzi a Fumetti Bonelli n.2

(c) 2007 Sergio Bonelli Editore

Alessandro Simonetti insegue il suo estro<br>disegni di Luigi Simeoni, da "Gli Occhi e il Buio", Romanzi a Fumetti Bonelli n.2<br><i>(c) 2007 Sergio Bonelli Editore</i>
il lavoro di Simeoni si distingue proprio per la sua atipicità, sia nelle tematiche che nella narrazione

La seconda che hai detto

"Gli occhi e il buio" costituisce in effetti soltanto la seconda uscita ufficiale della nuova collana che ha esordito qualche mese fa con il fantasy "Dragonero" di Enoch, Vietti e Matteoni. "Ufficiale" in quanto, a parziale dimostrazione delle sofferenze creative subite della collana, dalla stesse sono state esclusi il francamente dimenticabile "Il legionario" di Piani e Polese, e il sottovalutato "Bandidos", ultima sceneggiatura del compianto D'Antonio per i disegni forse un po' troppo traballanti del veterano Calegari, usciti parallelamente (con una veste editoriale oltremodo dimessa) come "One shot".
Questa seconda uscita si rivela invece fondamentale per sancire l'originalità del nuovo progetto bonelliano: dove infatti "Dragonero" peccava di eccessiva classicità (da tempo il fantasy non è più un tabù in Bonelli) e scarsa autorialità (costituendo niente più che che un lavoro di routine anche per il solitamente brillante Enoch) il lavoro di Simeoni si distingue proprio per la sua atipicità, sia nelle tematiche che nella narrazione.

Notevolissima e affatto secondaria inoltre la grandezza di Simeoni narratore per immagini
Una narrazione asciutta, non banale ma al tempo stesso priva di effetti fini a se stessi, al servizio di un soggetto anche se non esattamente originale (cinema, televisione e narrativa sono strapieni di serial killer, anche se il debito diretto va perlomeno ad un paio di fonti: il romanzo "Il profumo" di Patrick Süskind [ed alla bella pellicola che Tom Tywker ne ha tratto] e il disturbante film di Michael Powell "L'occhio che uccide") quantomeno sostanzialmente inedito per il fumetto popolare italiano, in grado di allargare i confini del racconto mettendo al centro non più eroi ed antieroi ma villain dichiarati (finora soltanto Berardi e la sua Myrna avevano disturbato la tradizione sostituendosi al compassato diario di Julia).

Un cadavere tra i navigli della Milano di inizio '900
disegni di Luigi Simeoni, da "Gli Occhi e il Buio", Romanzi a Fumetti Bonelli n.2

(c) 2007 Sergio Bonelli Editore

Un cadavere tra i navigli della Milano di inizio '900<br>disegni di Luigi Simeoni, da "Gli Occhi e il Buio", Romanzi a Fumetti Bonelli n.2<br><i>(c) 2007 Sergio Bonelli Editore</i>

Il bel paese

Valore aggiunto del soggetto l'ambientazione italiana di inizio secolo (quello scorso :-)), e la cura con cui Simeoni ha calato la storia ed i personaggi (universali e atemporali nella loro essenza) nel contesto storico, andando ad arricchire il racconto di efficaci sfumature esotiche, riuscendo abilmente ad evitare la caricatura e restituendo appieno il dinamismo a la crescita culturale e sociale tipici della Belle Epoque.
Il Futurismo e la altre avanguardie artistiche, pronti a sostituire le vecchie ed ammuffite espressioni culturali ottocentesche; le rivalità tra i quotidiani, che lentamente si stavano trasformando da semplici organi d’informazione a mezzi di supporto alle nascenti fazioni politiche; le moderne metodologie scientifiche dell'indagine poliziesca, che timidamente si affacciavano sulla scena del crimine: ognuno di questi aspetti è rappresentato da uno dei tre personaggi principali, il cui punto di vista è sviluppato, non certo casualmente ma con preciso rigore simmetrico, in ognuna delle tre parti in cui il romanzo è suddiviso.

Le poche debolezze della trama sono messe in secondo piano dall'abile regia, in grado di intrecciare contesto storico e eventi romanzati in maniera perfettamente naturale: si soprassiede quindi facilmente all'ingenuo colpo di scena finale che riguarda la moglie del poliziotto e, allo stesso modo, si sospende senza troppo sforzo la propria incredulità anche di fronte all'ormai evidente (per noi ma non per il protagonista) antropomorfizzazione del bagliore oculare già a metà dell'opera.

Il commissario De Vitalis mette sotto pressione Simonetti
disegni di Luigi Simeoni, da "Gli Occhi e il Buio", Romanzi a Fumetti Bonelli n.2

(c) 2007 Sergio Bonelli Editore

Il commissario De Vitalis mette sotto pressione Simonetti<br>disegni di Luigi Simeoni, da "Gli Occhi e il Buio", Romanzi a Fumetti Bonelli n.2<br><i>(c) 2007 Sergio Bonelli Editore</i>

è un vero peccato che la limitata distribuzione nelle edicole farà svanire la visibilità di questa opera nel giro di pochi mesi
Notevolissima e niente affatto secondaria inoltre la grandezza di Simeoni narratore per immagini: sia la scelta degli "attori" sia la recitazione che ne consegue sono rese in maniera eccellente dal suo segno tipicamente grottesco, mentre al dettaglio degli ambienti sono riservati precisione ed assoluto rigore storico.
La cura redazionale e tipografica completano infine l'ottima impressione che la collana ha dato di sé: è un vero peccato che la limitata distribuzione nelle edicole farà svanire la visibilità di questa opera nel giro di pochi mesi.

In sostanza una ottima prova del fatto che la robusta eredità dei grandi narratori della tradizione bonelliana non è andata del tutto perduta, e contemporaneamente una risposta a chi, continuamente, riconduce il fumetto Bonelli alla sola sonnecchiosa routine dei peggiori numeri di Tex e Nathan Never. "Gli Occhi e il Buio", Romanzi a Fumetti Bonelli n.2, di Luigi Simeoni, 304 pg. b/n, copertina brossurata con risvolta, Sergio Bonelli Editore, in edicola da fine ottobre 2007, 8 euro

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