Originale e inquietante favola nera

un'interessante opera fantastica
Recensione di E.Romanello |   | bandesdessinees/

Originale e inquietante favola nera
Dolci tenebre

I fumetti franco-belga non smettono mai di stupire per la varietà di argomenti e la qualità di tutti gli aspetti, disegno, trama, cura della realizzazione: "Dolci tenebre", opera a sei mani sceneggiata da Fabien Vehlmann e disegnata da Kerascoët, pseudonimo dietro a cui si nasconde la coppia Marie Pommepuy e Sébastien Cosset, rispetta in pieno questa regola, aggiungendo di suo una storia originale e una presentazione affascinante e coinvolgente.

Non bisogna farsi fuorviare dai disegni, che a tratti sembrano bambineschi e zuccherosi: "Dolci tenebre" è un viaggio agli inferi, la storia di una bambina, Aurore, che ci viene presentata distesa a terra in un prato (...e non sembra che stia dormendo!), da cui prenderanno vita un gruppo di bambini piccolissimi, simili al Piccolo Popolo di tradizione celtica, che si troveranno a dover affrontare lotte e paure in una foresta di colpo paurosa e incombente come nelle fiabe più antiche, tra tante storie e personaggi non certo tranquilli e consolanti, malgrado l’aspetto.

Un’opera complessa, che non lascia indifferenti, e che anche dopo averla finita di leggere lascia dietro di sé un’aura di sottile paura

Ci sono echi di Alice nel paese delle meraviglie, ma soprattutto di Tim Burton e di Stephen King, nel centinaio di pagine scarso, sottolineato dal grande formato che porta proprio in un altro universo, partendo da una realtà non proprio rassicurante, e non spiegando alla fine tutti gli interrogativi che sono disseminati nell’albo. Dopo le opere dell’americana Jill Thompson, che "Dolci tenebre" ricorda non poco, ecco un altro viaggio fantastico e psicologico, partendo dalla nostra realtà, che svela retroscena tra paura e incanto.

"Dolci tenebre" riecheggia fiabe antiche e paure arcane, partendo dall’area bretone, di cui è originaria Marie Pommepuy (della città di Kerascoët, diventata lo pseudonimo suo e di Cosset), presentandosi come un’opera leggibile e godibile a più livelli, per un pubblico certo giovane ma non infantile, da buona fiaba nera, e per adulti curiosi e in cerca di nuove suggestioni su un genere come il fantastico che va sempre di moda ma in cui spesso si trovano riletture di storie già note e non nuove sperimentazioni, come è questa.

Una porta per un mondo fantastico, inquietante, onirico e terrificante, e una metafora del cambiamento connesso all’infanzia, della paura di crescere, del lutto di una parte degli esseri viventi quando si perde una parte di sé diventando grande: un’opera complessa, che non lascia indifferenti, e che anche dopo averla finita di leggere lascia dietro di sé un’aura di sottile paura, di confine della realtà che spaventa e attira, da quel prato in cui giace quella bambina con tante domande.

Dolci tenebre di Fabien Vehlmann (testi) e Kerascoët (disegni) - Bao Publishing - € 17,00