Pacman editoria

ne resterà uno solo?!
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Avevamo già parlato su ubc della recente tendenza, nell’editoria francese, alla fusione e all’acquisto in vista della creazione di grandi gruppi. Sembra ormai che si tratti definitivamente dell’attitudine generale e delle prospettive future.

Eravamo rimasti all’acquisizione di Dupuis da parte del gruppo Media Participation, che era cosi diventato nel 2004 il primo gruppo europeo di BD; Casterman era passata a Flammarion che a sua volta era stata rilevata da Rizzoli.

La cartina editoriale francese ha continuato ad evolvere.

Bd e letteratura

Nel maggio 2006 il gruppo La Martinière/Seuil ha rilevato le edizioni Petit à Petit, create nel 1997 da Olivier Petit. Stesso destino, stesso anno, per l’editore Emmanuel Proust, che aveva fondato la propria società soltanto nel 2002.

Come lo indica chiaramente il nome congiunto, il gruppo acquirente stesso é il risultato di una fusione, o più precisamente dell’assorbimento nel 2004 di Seuil da parte della Martinière... che nel 1992 aveva già assorbito Minerva (Svizzera), nel 1997 Abrams (New York) e varie altre piccole case in Germania e Francia. La specializzazione di questo gruppo é impossessarsi di società che hanno cifre d’affari complessivamente superiori alle proprie (manovra resa possibile grazie ai capitali dei fratelli Wertheimer, proprietari di Chanel e dei cosmetici Bourjois).

Un altro piccolo ma glorioso label che non poteva più far altro che addossarsi a (e perdersi in) un colosso é stato, all’inizio di quest’anno, L’An2 di Thierry Groensteen (creato nel 2002). Già dal 2005 Actes Sud era entrato con una partecipazione finanziaria nel capitale della casa editrice; con Angoulême 2007 é stato ufficializzato il compimento di questo percorso. Senza contare Denoël Graphic che si aggrappa a Gallimard (già proprietario al 50% di Futuropolis), dal 2004.

Acquisizioni manga

Delcourt aveva comprato Tonkam nel dicembre 2005, ma questa ormai é storia vecchia rispetto agli ultimi avvenimenti.

Nell’autunno 2006 Mourad Boudjellal, patron delle edizioni Soleil, rileva il piccolo gruppo Daipen, fondato nel 2003 dai due amici Renaud Dayen e Raphaël Pennes, che comprende un sito di vendita di oggetti derivati, DVD e quant’altro afferente ai manga, e soprattutto la casa editrice Asuka, che ha pubblicato fra l’altro alcune traduzioni di Tezuka. Ora, attenzione e seguite: nel marzo di quest’anno Daipen e Soleil hanno ceduto nella totalità le loro participazioni alla società Kaze. Kaze, leader sul mercato dei prodotti derivati manga e vendita online, puo’ cosi offrirsi un allargamento di attività alla carta, e i dirigenti di Asuka possono conservare quell’autonomia di scelte che era stata promessa loro in Soleil, ma che non dev’essere stata in seguito garantita, data la velocità con cui sono partiti...

Sempre nell’ambito manga, e sempre nel marzo di quest’anno, un’altra fusione importante ha dato “scandalo”. Pika, terzo editore di manga in Francia col 12% del mercato, fondato nel 2000, si é fatto assorbire da Hachette! Hachette prosegue cosi la sua avanzata in territorio “giapponizzante”, dopo aver già attivato operazioni simili in Gran Bretagna e negli Stati Uniti.

Stampa

Adesso concentratevi e non perdetevi per strada, arriva il caso dell’anno: le sorti dell’Echo des Savanes. Nel gennaio 2007, tre giorni prima della stampa del numero, già concluso e completo, del mensile, il gruppo Lagardère decide di sbarazzarsi dell’Echo des Savanes. Giustificazione: la tiratura di 55.000 copie, di gran lunga la più elevata al momento per un giornale afferente al fumetto, non é sufficientemente redditizia per il colosso. Ora, vi chiederete voi, come mai Lagardère ha voce in capitolo nel destino dell’umoristica rivista fondata nel 1972 da Gotlib, Bretecher e Mandrika?

Perché Lagardère ha comprato Albin Michel, pardi! E Albin Michel era l’editore del giornale. Ora, inutile piangere sul latte versato perché, dopo 4 mesi senza apparire in edicola, l’Echo é passato alle edizioni Soleil.

Siete ancora li? E pertanto é semplicissimo: Soleil compra Daipen, poi compra una squadra di rugby, poi compra l’Echo des Savanes e rivende Daipen. Dopo essersi sbarazzato della rivista, Lagardère compra la società americana Jumpstart Active Media (vabbé, non c’entra niente col fumetto, ma ci stava bene...). Per farvi il quadro completo, Lagardère possiede la rivista Elle e le prestigiose edizioni Calmann-Lévy.

Tiriamo le somme

Essere un piccolo editore francese con sogni di qualità e diversità é un bel gioco che dura poco. Il meglio che possiate sperare, che siate un professionista prestigioso da 30 anni nel circuito (Groensteen) o dei giovani idealisti e ambiziosi (Dayen, Petit), é farvi rimarcare per 4 anni in media, cercando di stare aperti tutto questo tempo senza rovinarvi, e poi farvi ricomprare da un grosso editore. Nel migliore dei casi, i vostri meriti saranno riconosciuti e continuerete il vostro lavoro in relativa autonomia, senza dover più passare notti insonni a causa dei debiti. Per il momento, non sembrano poterci essere prospettive più ampie in vista...



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