Festival flop

dossier di approfondimento su Angoulême 2006
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Festival flop
 

Festival flop


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Intervista

Martoriata da un tempo inclemente e dai lavori in corso, la 33esima edizione del festival di Angoulême registra quasi il doppio delle spese ma il 50% in meno di afflusso di pubblico.

Il cratere

La piazza Champ de Mars, che ospita abitualmente le due tensostrutture principali, é in pieno rinnovo, per permettere la costruzione di un centro commerciale di 10.000 metri quadrati, 500 posti macchina e un immobile residenziale. La disposizione degli stands era dunque completamente differente quest'anno: niente di grave per gli editori principali, reperibili dopo un momento di spaesamento grazie alla cartina e concentrati intorno al comune… decisamente più problematica la situazione per l'underground e i fanzinari, ben ardui da raggiungere. In pochi si sono arrischiati lungo le stradine in pendenza rese pericolose dalla neve. Secondo il volantino distribuito dagli organizzatori, i lavori procedono a passi da gigante e il tutto sarà completato in tempo per il festival del 2007. Chi vivrà vedrà…

Gli editori

In giro per la rete


Angoulême
sito ufficiale della manifestazione (in francese e inglese)
Wikipedia: Angoulême
approfondimento sul festival (in francese)
Per la prima volta dopo molti anni, Dupuis ritorna sul festival, e lo fa in forze, installando gli stands all'interno delle tensostrutture e il quartier generale in un pulmino rosso a due piani accanto ad un pupazzo gonfiabile gigante di Spirou. In compenso, mancavano piccoli editori (come Bamboo per esempio), che hanno deciso di passare la mano in quest'annata di difficile organizzazione.

Lo stand Soleil si trovava d'improvviso ridotto e in un tendone a parte, davanti al comune, per il sollievo degli abituali vicini di stands, che non si sono dovuti sorbire le luci e i suoni da discoteca tipici di questa casa editrice durante il festival. Ma lo spettacolo non é certo mancato: é arrivato in dédicace nientemeno che Patrick Bruel, il cantante cui Soleil ha dedicato un collettivo.

Soleil ha altresi lanciato un nuovo giornale, "Suprême Dimension", risultante dalla riconversione di "BDMagazine". Tempi duri per la stampa specializzata francese: negli ultimi 2 anni si é assistito alla nascita e alla chiusura di "La BD" (ex "Calliope" a sua volta ex "Ecklipse"), "Le Virus Manga", "Bedeka" e persino di due intramontabili glorie del fumetto erotico, "BDX" e "Bdadulte" (se adesso non tira più neanche il sesso…!). "Pavillon Rouge" é diventano un bollettino interno gratuito di Delcourt, le uscite di "Bang!" si sono distanziate ed anche i "9ème art" di Groensteen, che avevano preso il ritmo di due l'anno, hanno dovuto rallentare di nuovo.

"Suprême Dimension" e "Pavillon Rouge"
le copertine delle due riviste

(c) aventi diritto

"Suprême Dimension" e "Pavillon Rouge"<br>le copertine delle due riviste<br><i>(c) aventi diritto</i>

"DBD" é arrivato in edicola trasformandosi in "Bulldozer", con vendite caracollanti,

Palmarès internazionale quest'anno. In primis la gloria nostrana Gipi. Decisamente, 2005 in Francia é stato il suo anno...
"Ferraille" ha fatto uscire un nuovo numero ad Angoulême ma accusa il colpo dei tempi che tirano; solo "Bodoï" sembra tenere, nonostante i grossi cambiamenti al vertice. Si salvano i magazine per ragazzi, come testimonia lo spazio consacrato a "Capsule Cosmique" durante il festival.

Le polemiche

Jean-Christophe Menu all'occasione del festival pubblica la sua monumentale rivista "Eprouvette". Ed é subito insulto. Ce n'é per tutti: Vincent Bernière é un animale nocivo, Benoît Peeters un editore dalle scelte pietose, e in fondo al volume (con un'operazione ai limiti della legalità se non oltre, dato che gli interessati non erano al corrente) é riprodotta la corrispondenza personale di Menu con attori del panorama BD come Didier Pasamonik o Gilles Ratier, abbondantemente maltrattati.

La cosa più triste in tutto questo é che "L'éprouvette" é una rivista veramente ben fatta, dall'impostazione al tipo di carta usata… ma doversi sorbire tutte le uscite di testa di Menu comincia ad essere affaticante. Anche Trondheim, eletto Grand Prix, non ha brillato per leggerezza nell'espressione. Malgrado svariate cadute di stile, non si può però che dargli ragione quando progetta un boicotaggio e un'espulsione dello sponsor, Michel-Eduard Leclerc. Il quale si é presentato quest'anno a due riprese (alla presentazione stampa e alla consegna dei premi) sul palco del festival per dichiarare la sua volontà di non essere più solo un semplice finanziatore ma anche il promotore di un nuovo corso, che avrebbe portato all'elezione di un Grand Prix sceneggiatore.

Lewis Trondheim e Michel-Edouard Leclerc

(c) FIBD

Lewis Trondheim e Michel-Edouard Leclerc<br><i>(c) FIBD</i>

In ogni caso, Trondheim non sarà un presidente che se ne starà tranquillo a rispettare le regole. Arriverà forse finalmente da lui il vento di sconquasso che ci si attendeva dal suo predecessore Wolinski, restato in fin dei conti piuttosto calmo. Il cambiamento più interessante, annunciato fra il riso e il serioso, sembra essere il tentativo di revisione del sistema delle categorie da premiare.

Gli ospiti finlandesi

Su 5 milioni d'abitanti, 3 milioni di fumetti venduti l'anno… ci si aspetterebbe che con cifre simili la Finlandia fosse la patria del fumetto. In realtà, come spiega Benoît Mouchart, direttore artistico del festival, i dati sono un pò falsati dalla preponderanza della produzione Disney. Eppure il fenomeno fumetto é in questo Paese, se non economicamente importante come in Francia, abbastanza forte e vivo da farsi rimarcare ed ottenere un posto d'onore ad Angoulême. L'esposizione era a dire il vero piuttosto ridotta, ma sufficiente per sottolineare immediatamente i legami dei nuovi talenti finlandesi con la scena indipendente internazionale. Non a caso L'Association é stata tra le prime case editrici francesi a notare questi astri montanti, pubblicando Matti Hagelberg ad esempio; Lewis Trondheim ha appena finito nella collezione di Dargaud Poisson Pilote un albo con Ville Ranta.

La scuola finlandese
gli autori finlandesi hanno stupito per la loro inventiva

(c) © FIBD / P.DIAZ

La scuola finlandese<br>gli autori finlandesi hanno stupito per la loro inventiva<br><i>(c) © FIBD / P.DIAZ</i>

La Francia ha ospitato a sprazzi in passato questa produzione (vedere Kati Kovac presso Ego comme X negli anni '90 ad esempio) ma comincia ad esplorarla seriamente solo adesso. Il vero anno della rivelazione é stato infatti il 2005, quando le due antologie di fumetti indipendenti Laikku e Glömp avevano vinto ex æquo il premio della BD alternativa (vedere articolo ubc).


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